In un tempo non molto lontano il brunch era sconosciuto agli italiani, che al massimo conoscevano la sua versione festiva: la tradizionale colazione salata della mattina di Pasqua! Con l’arrivo del XXI secolo, questo pasto a metà strada tra pranzo leggero e colazione, invece, rinforzata, è diventato un appuntamento consueto e per moltissimi irrinunciabile.
Paste fredde? Non solo
Sono tantissimi i locali a cavallo tra il vero ristorante e il lounge bar che ogni settimana si dedicano a questa forma di ristorazione mutuata dal mondo anglosassone, tanto che sono a centinaia ormai i siti specializzati chiamati a esprimere la loro preferenza sul brunch migliore o più abbondante.
Il Covid certamente ha messo uno stop alla tradizionale maniera di gustarlo, con il buffet libero dal quale servirsi liberamente fra carni, salumi, uova cucinate in mille maniere o paste fredde – un classico italiano che ha trovato nuova vita in questa dimensione.
Tuttavia, anche nella sua versione à la carte il brunch rimane amatissimo e conquista sempre più fasce della popolazione, anche quelle un po’ più agées, che preferiscono questa maniera informale di essere conviviali senza doversi impegnare in cucina per ore e scegliendo dal menu pietanze sfiziose, per lo più servite in porzioni più moderate.
Oltre ai piatti di matrice anglosassone, fra uova, bagels e burgers, spesso il brunch è l’occasione per servire piatti della propria tradizione nazionale, rivisitati o “remixati” per l’occasione. Abbiamo già parlato delle paste fredde, ma nei locali italiani questi menu si sono arricchiti di torte salate, di insalate mutuate dalla tradizione siciliana come quelle con arance e olive, frittate, polpette (anche vegetariane)… Le idee non ci mancano!
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